COME LE PIANTE CRESCONO SULLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE

L'ISS e` nota, oltre che per il suo fascino, anche per l'enorme quantita` di esperimenti che si effettuano a bordo di essa. E figuriamoci se le piante non siano oggetto di queste ricerche.

Per coltivarle si usano sistemi innovativi, con illuminazione artificiale LED e sistemi idroponici, alimentati dall'energia elettrica fornita dai pannelli fotovoltaici.

Quest'oggi i LED hanno raggiunto efficienze elevate, in commercio si trovano chip che sfiorano 200 lm/W e sono convinto che le agenzie spaziali abbiamo anche di meglio. Per intenderci, le lampade alogene (che ormai e` meglio utilizzare per friggere le uova) arrivano al massimo a 20 lm/W, 10 volte meno. Oltre a questo, permettono di riprodurre frequenze luminose dall'infrarosso all'ultravioletto, tutte frequenze utilizzate nella fotosintesi, raggiungendo cosi` valori elevati di PAR (Radiazione Fotosinteticamente Attiva o Photosynthetically Active Radiation). Il costo dei LED piu` efficienti e` abbastanza elevato, ma con 400 Wh al giorno (che per chi ha un impianto fotovoltaico sono ininfluenti) ci si toglie delle gran belle soddisfazioni.

La coltura idroponica e` invece superiore a quella in terra da ogni punto di vista, a parte quello dei costi e di una maggiore complessita`. 

Qual e` la direzione di crescita? E` naturale: le radici cresceranno nella direzione in cui troveranno nutrienti, la pianta crescera` nella direzione in cui trovera` piu` luce, orientandosi in modo ottimale per rendere la fotosintesi piu` efficiente possibile.

"L'assenza di gravita`" e` un bene, dal momento che la pianta non dovra` spendere energia per sostenere il suo stesso peso. Potra` quindi permettersi di costruire meno struttura e concentrarsi piu` sulla produzione di foglie e frutti.

Non dimentichiamoci che le piante sono esseri viventi che esistono da 420 milioni di anni. L'uomo esiste da 200 mila anni.

Non pensiamo di metterci ad insegnar loro come sopravvivere, perche` abbiamo solo da imparare.

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